Materiale didattico pastorale

“Io, Mario Contatore, di Modena, nel 1943, dei Giovani di Azione Cattolica, allorché gli eventi bellici cominciarono a precipitare don Elio Monari mi pregò di recarmi in montagna e precisamente nella zona di Guiglia, Zocca e Montese per sensibilizzare i parroci e chiedere loro se erano disposti a nascondere militari italiani sbandati, prigionieri alleati e ad ospitare ed assistere ebrei. Diversi sacerdoti in cura d’anime aderirono senza esitazione, alla richiesta. Pur non ricordando i loro nomi posso citare i parroci di Roccamalatina, Rocchetta, Samone e Monteorsello in comune di Guiglia, quelli di Ciano, Monteombraro, Montecorone e Montetortore in comune di Zocca ed infine quelli di Ranocchio (ora San Giacomo Maggiore), Bertocchi, Salto, Semelano e Maserno in Comune di Montese. Rimasi per un mese facendo capo al Collegio S. Carlo nel gennaio del 1944, accogliendo una esplicita ed insistente richiesta di don Elio aderii alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana e proprio per interessamento di don Elio stesso, fui assegnato all’ufficio Comando della Piazza militare di Modena con sede nel palazzo ducale. Cercai di accattivarmi la fiducia degli addetti al magazzino stampati. Vi riuscii, superando non poche difficoltà, e poi mi fu così possibile prelevare, con discrezione e un po’ alla volta, diversi documenti in bianco (permessi, licenze ordinarie e licenze per convalescenza, ecc.) sui quali riuscivo ad apporre – eludendo la sorveglianza degli addetti all’ufficio comando – i timbri necessari per convalidarli e che poi, infilandoli nei pantaloni alla zuava, riuscivo a portar fuori ed a consegnare a don Elio nel suo studio presso il seminario, studio che, nonostante i veti dei “prudenti superiori” era diventato l’ufficio operativo per l’espletamento dei documenti  – sui quali io stesso apponevo la firma del Tenente Colonello Comandante che riuscivo ad imitare quasi alla perfezione – che erano necessari ai giovani chiamati alle armi dalla repubblica di Salò e renitenti alla leva che intendevano raggiungere la montagna” .