Io Emilio Salotti, stretto collaboratore di don Elio, venni poi a sapere che a metà maggio del 1944 dopo una delazione importante la Guardia Nazionale Repubblicana di Sassuolo, spiccò il mandato di arresto nei confronti di don Elio secondo il quale: ‘Don Elio Monari deve essere immediatamente arrestato a qualsiasi costo’. Vivo o morto? Egli sentì allora in cuor suo prorompente il desiderio di recarsi sull’appennino modenese-reggiano onde assistere, come ministro di Dio, quei giovani così bisognosi di aiuto e di assistenza spirituale, cosa che fece assumendo il nome di battaglia di don Luigi. Abbandonò quindi la città e si mise a loro completa disposizione”.