Materiale didattico pastorale

Sono il partigiano Erio Monari fratello di don Elio, militante nella Brigata Italia e vi narro come avvenne il suo arresto: “Era il pomeriggio del 5 luglio 1944 ed era in corso uno scontro tra i tedeschi e i partigiani che con un’abile controffensiva erano riusciti ad allontanarli dalla zona. Sentendo i lamenti dei feriti durante lo scontro a fuoco, benché lo supplicassero di non farlo, era uscito dal suo nascondiglio, il campanile della chiesa, condiviso con il capitano Enzo Feliciani e altri, per assistere i più gravi e amministrare loro i sacramenti. Era pienamente consapevole del suo quasi certo sacrificio ma diceva sempre che sarebbe stato ben felice se avesse potuto fare olocausto della sua vita per la salvezza di un’anima. Così mentre era chino su un ferito un paio di tedeschi sbucati improvvisamente dai cespugli lo percossero col calcio del moschetto; un tedesco urlò: ‘Pastore bandit’, avendo forse visto la camicia americana caki che don Elio indossava sotto la veste aperta sul petto. I tedeschi dopo averlo picchiato selvaggiamente con calci e pugni fino a farlo rotolare per terra lo portarono via in fretta e furia giù per la ripida discesa delle macchie assieme al capitano Enzo Feliciani. Venne poi la sera di quel terribile giorno. Si attese qualche ora ma alle formazioni don Luigi non fece ritorno. Incominciammo a preoccuparci e a pensare al peggio: Morto? Ferito? Forse preso?

Io con la mia formazione della Brigata Italia e, il maggiore Vladimir Pereladof con quella russa dopo averlo atteso a lungo incominciammo a cercarlo un po’ dovunque ma lui non c’era più. Trovammo solo la sua stola che portava sulla talare, che poi portammo al parroco don Lino Messori perché la conservasse in ricordo di lui.