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Lettore, hai conosciuto D. Elio Monari?
Forse sì, forse no: se sì, io spero che troverai in queste pagine note fedeli e ripiangerai una volta ancora la sua dipartita; se no, ti rammaricherai di non aver potuto avvicinare un’anima bella e buona.
Comunque, sappi che D. Elio non è morto, perché vive nello spirito dei giovani di ieri, che egli plasmò all’ideale di ieri, di oggi, di sempre.
Don Elio quindi attraverso questi cenni biografici ritorna; ritorna in ispirito: vecchi amici, accogliamolo con purezza di intenti e riudremo la Sua voce in noi, risentiremo Cristo vivente nel palpito del Suo cuore…
Quante cose abbiamo da raccontargli!
Che il buon seme ha dato una messe copiosa e la G.I.A.C. modenese cammina sulle sue orme; che il Suo sacrificio, perché i suoi giovani avessero a fare apostolato anche in campo civico, non fu vano…
Egli tornerà, col suo sorriso, quel sorriso, che era luce e che e sì vivo nel ricordo di tutti i testi. Egli ritornerà e noi ci scrolleremo di dosso la polvere; il sudiciume del cammino sarà lavato a sorgente di acqua viva…
Anche tu lo incontrerai, ma io l’ho rincontrato prima di te, amico lettore.
È venuto qua, nel mio studio, l’altra sera, come dieci anni or sono a Vignola. Allora mi chiedeva di scrivere la storia della G.I.A.C. modenese; l’altra sera mi pregava di non scrivere di Lui. Quando però gli dissi che dovevo scrivere di Cristo in lui e come la grazia in lui non sia stata vana, abbassò gli occhi e tacitamente parve accondiscendere…
Poi mi chiese quando avremmo fatta l’ultima adunanza in Federazione con tutti presenti… Non osai dirgli che il Suo vecchio Presidente, Taccini, non è ancora tornato dalla Russia e fissammo un giorno, non ricordo quale, se vicino o lontano…
G. P. FELTRI

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