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MILITARI DEL COMMONWEALT SALVATI DA DON ELIO
1951 ss: Il militare inglese Peter Lewis che ha conosciuto personalmente l’attività di don Elio e ha beneficato del suo aiuto per la salvezza a Modena esprime la convinzione che la sua morte è frutto della sua carità. Nella sua cronaca-testimonianza pubblicata su Everybody’s – London (1951-1956) “Don Monari morì a trent’anni e durante la guerra, aveva lavorato senza sosta negli interessi dei fuggitivi alleati, partigiani ed ebrei.

La loro salvezza era la sua missione… Io pensavo a don Monari e ad Arturo Anderlini, due uomini che mai vacillarono nella loro lotta contro l’oppressione e che pagarono il loro impegno con la propria stessa vita”.
1953:Anche la targa posta nel 1953 all’ingresso della palazzina della Città dei Ragazzi dedicata a don Monari e finanziata dagli stessi militari e dalla Regina Elisabetta II esprime la stessa convinzione di un martirio dovuto alla carità: “Don Elio Monari, tra i giovani e i ragazzi che in Cristo amò fino al supremo olocausto tra le mura di questo edificio generoso ricordo voluto da ex prigionieri del Commonwealth, memori della sua eroica generosità a forgiare anime per la vita nel gioco che al dovere incammina col suo spirito grande qua viva” (Targa affissa all’ingresso della Palazzina don Elio Monari alla Città dei Ragazzi il 27/09/1953)

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